Giornale di Brescia - lunedì 18 novembre 2019
Gli specialisti curano gli anziani direttamente sul territorio
Dopo Gardone e Nave, il progetto di aprire ambulatori per le ulcere a Lumezzane e Tavernole
Gardone
Ci sono problemi di salute poco «famosi» ma che hanno un impatto significativo sia sulla qualità della vita delle persone che ne sono affette sia sui costi della sanità pubblica. Basti pensare che, a livello regionale, incidono per circa 200milioni sul bilancio della sanità.
Circa 20 anziani ogni mille hanno lesioni agli arti inferiori prima di compiere gli ottantanni
Parliamo delle ulcere che si manifestano prevalentemente negli arti inferiori e che colpiscono mediamente una persona su mille. Sono più frequenti negli anziani, tanto che venti persone ogni mille ne soffrono prima di raggiungere gli ottani anni di età.
Numeri in crescita. Il dato degli accessi agli ambulatori vulnologici dell’Asst Spedali Civili è significativo: in quello attivato al presidio di Gardone Val Trompia si è passati dai 300 ai 700 pazienti in sei anni di attività. Al punto che l’aziendahadeciso di allargare l’offerta aprendone un altro al Comune di Nave e – come spiega Maurizio Ronconi, direttore della Chirurgia generale di Gardone – c’è il progetto di ampliare la presenza degli specialisti sul territorio a Tavernole e a Lumezzane.
Le ulcere venose degli arti inferiori sono state anche oggetto di una giornata di studio in Franciacorta, presenti i maggiori esperti nazionali.
«Intanto, si deve sottolineare che il termine ulcera non è, di per sè, una diagnosi – spiega il chirurgo Ronconi, rappresentante regionale dell’Associazione flebologica italiana – quanto, piuttosto, un sintomi che accompagna diverse malattie, tra di loro anche molto diverse».
Il problema. La maggior parte delle ulcere degli arti inferiori, circa l’80%, è causato da malattie venose (ulcere venose degli arti inferiori), circa il 20% è invece di origine arteriosa (ulcere arteriose degli arti inferiori) o mista.
«Se non adeguatamente trattata, l’ulcera degli arti inferiori diventa una ferita cronica che richiede un più lungo periodo di cicatrizzazione (talvolta più di 6 mesi) e tende a recidivare, ovvero a ripresentarsi – aggiunge Ronconi -. Per accelerare i tempi di guarigione e ridurre il numero delle recidive è assoluta- mente obbligatorio formulare una corretta “diagnosi di natura” dell’ulcera, cioè capire in maniera precisa quale sia la malattia che ha portato alla sua formazione. Solo così siamo in grado di adottare la migliore strategia terapeutica. Il costante aumento del numero dei pazienti che si rivolge ai nostri ambulatori ha permesso di offrire prestazioni adeguate alle crescenti esigenze, con personale esperto e dedicato e questo denota l’importanza di centri dedicati alla cura delle ulcere venose. Uno dei punti di forza per i pazienti è trovare sempre lo stesso operatore che lo seguirà dalla prima medicazione alla guarigione, che è un procedimento lungo e complesso».
di Anna Della Moretta